Mont Ventoux Dénivelé Challenge 2020, Alexander Vlasov trionfa in solitaria! Si rivede Richie Porte, 5° Fabio Aru

Assolo di Alexander Vlasov alla Mont Ventoux Dénivelé Challenge 2020. Il corridore della Astana attacca a cinque chilometri dalla conclusione staccando nettamente tutti gli altri per andare a riprendere Guillaume Martin (Cofidis), poi terzo dopo essere stato rimontato anche da un discreto Richie Porte (Trek-Segafredo). Il tasmaniano si è lasciato sorprendere dallo scatto del russo, dimostrandosi l’unico in grado di contenere il distacco, restando sempre a portata, ma senza poter chiudere il buco creatosi dopo lo scatto del vincitore. Dopo essere stato tra i primi ad attaccare nelle fasi iniziali della salita, in quarta posizione chiude Pierre Latour (Ag2r La Mondiale), che riesce a tenersi alle spalle Fabio Aru (UAE Team Emirates), a sua volta fra i primi ad attaccare per poi gestirsi bene nel finale.

Dopo un via ad altissima velocità e una caduta a centro gruppo, riescono ad evadere dal plotone cinque corridori: Lewis Askey (Groupama – FDJ), Jose Gonçalves (Nippo Delko One Provence), Garikoitz Bravo (Euskaltel – Euskadi), Marlon Gaillard (Total Direct Energie) e Robert Scott (Canyon dhb p/b Soreen). A questi cinque si aggiungono dopo pochi chilometri Alessandro Monaco (Bardiani CSF Faizané), Carmelo Urbano (Caja Rural – RGA) e Juan Felipe Osorio (Burgos – BH).

Gli otto al comando accumulano rapidamente vantaggio, fino a giungere un vantaggio massimo di 5’15”, presentandosi poi ai piedi della prima scalata del Mont Ventoux con 4’15” di vantaggio sul gruppo, dove sono Arkéa – Samsic, Astana e Trek-Segafredo a dividersi il lavoro. Sulla salita il vantaggio dei battistrada si assottiglia rapidamente e così Bravo decide di attaccare e passa da solo in cima, mentre al suo inseguimento restano soltanto Monaco, Gonçalves e Gaillard che transitano in vetta con un distacco di 30”, mentre il gruppo, ridotto ormai a una cinquantina di unità, tirato dall’Astana scollina con 2’ di ritardo.

Nella discesa seguente il portacolori dell’Euskaltel Euskadi aumenta il suo vantaggio sia sul gruppo che sul terzetto inseguitore, che alla fine della discesa viene ripreso dal gruppo. Nell’approccio alla seconda e ultima scalata della salita protagonista della corsa arrivano anche Cofidis e Arkéa – Samsic a supportare la Astana in testa al gruppo. Il distacco scende così rapidamente, fino ad annullarsi entrando nei venti chilometri finali, con le squadre dei big che si preparano all’erta conclusiva.

Non appena si comincia a salire è Julen Amezqueta (Caja Rural – RGA) che si lancia all’attacco, seguito immediatamente da Simone Petilli (Circus – Wanty Gobert). I due guadagnano rapidamente qualche metro, ma quando lo spagnolo accelera nuovamente l’italiano non riesce a seguire. Un salto di catena costringe tuttavia anche Amezqueta ad alzare bandiera bianca, con il gruppo tirato dalla Astana che rientra rapidamente, lasciando dietro di sé una lunga scia di corridori che non riescono a seguire il ritmo. Avvicinandosi ai dieci chilometri conclusivi è Edward Ravasi (UAE Team Emirates) ad allungare da un gruppetto composto ormai da una ventina di unità. Su di lui non tarda a riportarsi Pierre Latour (Ag2r La Mondiale), che rilancia staccando l’italiano.

In gruppo invece si stacca uno degli uomini più attesi, Miguel Angel Lopez (Astana), portando così ad un leggero rallentamento visto che i suoi compagni cedono la testa della corsa. Non tarda così ad arrivare davanti la Trek – Segafredo, con Toms Skujins. Quando Latour arriva ad avere un margine di 15 secondi è la Cofidis a prendere in mano la situazione grazie al lavoro di Fernando Barcelò, che si porta davanti seguito da Guillaume Martin. Lo scalatore francese parte a 7500 metri dalla conclusione con una accelerazione secca, alla quale non ci sono reazioni immediate. A portarsi davanti in gruppo è così Kenny Elissonde (Trek-Segafredo) con Alvaro Tejada (Astana), seguiti da un Fabio Aru (UAE Team Emirates) che decide di rilanciare in prima persona, seguito dal colombiano.

In testa alla corsa Martin non tarda a raggiungere e staccare un generoso Latour, che prova a tenere il ritmo del connazionale fino ad esplodere avvicinandosi ai sette chilometri dall’arrivo, dove iniziano le pietre e la vegetazione comincia a sparire. Dietro il gruppo, grazie al ritmo di Elissonde, rientra su Aru e Tejada, mentre anche Lopez riesce a riportarsi sotto. In seguito ad una nuova tirata di Tejada che sfilaccia il gruppetto di neanche dieci unità, a 5 chilometri dal traguardo è Alexandre Vlasov (Astana) a partire secco, andando rapidamente a riprendere Latour, sul quale non tardano a rientrare anche Richie Porte (Trek-Segafredo) e Nairo Quintana (Arkéa-Samsic), che tuttavia non riesce più a seguire l’australiano quando questi rilancia per cercare di chiudere il buco dal russo.

Vedendo le accelerazioni alle sue spalle, Martin prende fiato e si accoda a Vlasov che lo riprende a 3500 metri dal traguardo. La resistenza del francese viene tuttavia piegata entrando nei tre chilometri conclusivi, con il russo che prosegue la sua progressione costante, che Richie Porte segue a distanza, andando a sua volta a riprendere Martin. A quel punto è ormai sfida a distanza fra Vlasov e Porte, ma l’australiano non ne ha abbastanza per colmare il buco dal russo, che conserva il suo margine per concludere in solitaria davanti al tasmaniano, unico a contenere il distacco in pochi secondi. Martin arriva poi subito sotto il minuto, mentre per tutti gli altri il divario è più consistente.

Risultato Mont Ventoux Dénivelé Challenge 2020

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